Destinazione Amburgo

Per la cerimonia ufficiale di gemellaggio con la città tedesca di Villingen-Schwenningen partì da Savona un treno speciale con autorità, associazioni, gruppi sportivi, operatori turistici. La Corale Alpina Savonese in testa a tutti. E' proprio il caso di dire in testa, perché i coristi occupavano, insieme alla solita carovana di parenti e amici, buona parte delle prime due carrozze.
Viaggio piacevolissimo, in allegria, fino al confine svizzero. A Chiasso una breve sosta per aggiungere il nostro treno straordinario ad un direttissimo di linea, dato che, ci fu spiegato, l'intenso traffico ferroviario non permetteva il transito autonomo del nostro convoglio. Si formò così un serpentone lunghissimo che, attraverso il Canton Ticino, si mise ad affrontare la salita verso il San Gottardo.
Successe che qualcuno, affacciandosi al finestrino, scoprì, ad una curva del convoglio, che poco più avanti c'era la carrozza ristorante. Venne la tentazione di abbandonare le semplici vivande da viaggio e di portarsi a tavola per un pranzetto come si deve. Così fecero in breve il Sindaco, un Assessore e... Ornella, la quale, senza preoccuparsi dell'eleganza, raggiunse la mensa insperata in pantofole e con un semplice giacchettino di lana.
Giunto ad una certa località, però, questo treno lunghissimo si è diviso in due tronconi. La testa puntò a nord, in direzione di Amburgo e la coda deviò verso ovest proseguendo verso Villingen.
Con precisione svizzera la manovra fu segnalata per tempo ai microfoni della carrozza ristorante.
Con noncuranza tutta italiana i nostri commensali non porsero attenzione all'avviso bofonchiato in tedesco, ripetuto in francese e comunicato infine in lingua italiana. Pensavano forse che il viaggio doveva essere lungo, c'era tempo e non era il caso di annoiarsi ascoltando informazioni e consigli. Ma quando il gruppetto, ormai satollo, prese lentamente a rifare, a ritroso, vagone per vagone, il percorso dell'andata, per raggiungere il proprio posto, ebbe la sorpresa di constatare, ad un certo punto, che... la coda del convoglio non c'era più. Guardavano esterrefatti, i malcapitati, dal vetro dell'ultimo vagone esistente, i binari allontanarsi veloci...
La digestione subì un brusco arresto.
Chiamarono, si agitarono un poco. Accorse il capotreno.
Dai gesti, dai volti sbiancati, dei tentativi di spiegarsi in idiomi non familiari, il bravo funzionario compreso il dramma di un Sindaco che sarebbe sbarcato nella notte ad Amburgo, senza bagaglio e senza impermeabile, mentre era atteso a Villingen per una solenne cerimonia.
Fu avvisata la stazione più vicina.
Fu allertata la Polizia Svizzera.
Fecero scendere il gruppetto ad una stazione intermedia. Lo spinsero in fretta su un treno di linea secondaria che, per l'occasione, orribile a dirsi, dovette ritardare la partenza di alcuni minuti. Fecero in modo che il nostro treno speciale rimanesse in attesa di un'altra stazione. Insomma, con un capolavoro di recupero ferroviario ed un po' di terremoto negli inflessibili orari delle ferrovie svizzere, riuscirono a recapitarci il drappello, mogio e infreddolito, poco prima del confine con la Germania.
A ricongiungimento avvenuto, ritornò il buon umore in tutta la compagnia e l'avventura fu oggetto di battute e commenti ironici. Alcuni volevano addossare la colpa dell'avvenuto alla iella e all'Assessore, altri al non perfetto funzionamento dei microfoni, altri ancora la birra ad alta gradazione. Ma non finì qui.
A Villingen, dopo due giorni di accoglienza entusiastica e di solenni cerimonie, la Corale Alpina Savonese chiuse con uno splendido concerto. Subito dopo ebbe inizio un festoso ricevimento con ampia partecipazione di ospiti italiani e di cittadini locali. Nel corso della festa a un birbone del Coro venne l'idea di un canto di circostanza che, lungi dal voler essere una profanazione, prendeva a prestito, con parole improvvisate, le note de "La Tradotta", e suonava al'incirca così:

La tradotta che parte da Savona
a Sciaffusa non si ferma più
ma la va diretta a Amburgo
con il Sindaco e qualcuno in più

Caro cuoco, caro cuoco son pentito
quanto amaro è questo tuo ragù
sul vagone ristorante
te lo giuro non ci salgo più.

Il canto fu divulgato finalmente tra i coristi, copiandolo sui primi fogli di carta che capitavano sottomano e perfino sui tovagliolini che circolavano nella sala del rinfresco. Subito dopo la Corale si esibì in una giocosa esecuzione estemporanea della canzone, tra le risa e gli applausi di tutti. I savonesi ridevano per primi, poi ridevano agli amici tedeschi che conoscevano un po' l'italiano, infine scoppiavano le risate di quelle che avevano bisogno la traduzione.
Rideva anche il Sindaco, un po' a denti stretti, e intanto mandava occhiate di traverso all'Assessore, ritenuto colpevole di aver proposto e caldeggiato il pranzo in carrozza ristorante.